Terracotta in enologia: cresce il movimento di produttori di vino in anfora. Per un nettare di qualità
14/03/2020 argilla di Impruneta / Artenova / dall’uva al vino / Greve in Chianti / terracotta in enologia / Terre del Ruchè / vino di qualità / vino nell’anfora

Giare in Terracotta di Artenova nella cantina di Trofeo Estate (Dromana, Australia). Foto by Trofeo Estate
Consapevoli di aver fatto una scelta sostenibile, in simbiosi con la terra, con i suoi prodotti e con l’opera dell’uomo, sempre più viticoltori scelgono di usare la terracotta per fare un vino di qualità.

Cantina Castello Vicchiomaggio, Greve in Chianti (Toscana)
Dalla Toscana al Piemonte, così come dall’Italia fino a Dromana in Australia, il movimento dei produttori di vino che praticano l’uso della terracotta in enologia vede sempre più ingrossate le fila dei suoi appassionati.
Il miracolo dell’anfora è quello di far maturare il vino facendolo vivere e respirare creando una convivenza buona tra elementi naturali.
Coloro che fanno questa scelta utilizzano una filiera ecologica in accordo con la natura: dall’uva al vino, in ogni passaggio si preferisce procedere sempre in un’armonica corrispondenza di rispetto tra elementi.

Cantina Montalbera nelle terre del Ruchè (Piemonte)
Grazie alle mani dell’uomo e al dono dell’argilla di Impruneta Artenova si accorda con questa filosofia. Così il vino nell’anfora si sente coccolato e ringrazia, donando un nettare di eccellenza che rallegra l’animo e ci rende orgogliosi di averlo creato.