Bagolaro (Sicilia) predilige le anfore di Artenova per vinificare in sostenibilità

21/04/2021     / / / / / / /

 

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Dall’acquisto nel 2006 dell’azienda agricola Bagolaro di Mascali, alle pendici dell’Etna, 30 km a nord di Catania, al primo contatto con Artenova da parte del proprietario Diego Bongiovanni (in foto, Credits Stella Bortoli), sono passati 10 anni. Ma questo incontro sembrava già scritto. Dice Diego: “Non amavo l’acciaio e l’alternativa era legno o cemento. La terracotta era un materiale naturale compatibile con la filosofia del nostro progetto per l’ecosostenibilità, per la comodità dei lavaggi e per il minor spreco di acqua ed energia che dunque comportava. Sono stato folgorato da quel materiale. La scelta di vinificare in anfora non nasce da una strategia enologica precisa ma da una riflessione più legata alla sostenibilità“.

Nel 2006 L’acquisto dell’azienda, dal 2010 la ristrutturazione architettonica, poi l’esperienza della vinificazione. Nel 2016 Bongiovanni è andato in Toscana per incontrare Leonardo Parisi e nella fornace di Artenova a Impruneta ha fatto la prima ordinazione, due anfore da 200 litri.

Nella cantina di Bagolaro (Cantina del Malandrino) oggi ci sono 17 giare di terracotta di Artenova, le ultime sono state acquistate lo scorso anno. “Rimasi affascinato dalla storia di questa azienda – sottolinea Bongiovanni – Capii che il nostro progetto continuava quello della famiglia Parisi”. Nel 2019 Diego inizia i lavori della cantina, un antico palmento con vecchie cisterne che contenevano acqua e dove le uve venivano trasformate in vino. Durante il restauro, viene ritrovata un’antica anfora romana. “Quel ritrovamento mi ha convinto ancora di più del mio progetto”. 

Nuove e vecchie anfore nella cantina di Bagolaro, Sicilia

Questi vini (tra le altre etichette Angelica, A Franco, Etienne, Rais) trasportano all’improvviso sull’Etna, in un paesaggio brullo, unico per la sua bellezza. Leggi di più nella Newsletter dedicata di marzo 2021.

Malandrino. In Sicilia le nonne appellano”u’ malandrinu” il nipotino che una ne pensa e cento ne fa

Malandrino. In Sicilia le nonne appellano”u’ malandrinu” il nipotino che una ne pensa e cento ne fa.

Per le annate 2019 di di_EGO e Malandrino, macerazione sulle bucce residuali in anfora di terracotta post fermentazione per 6 mesi.

di_EGO Un blend di nerello mascalese e nerello cappuccio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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